di Stefania Pozzi

Inauguriamo una rubrica specificamente dedicata al tema della resilienza. Questo termine, mutuato dal campo della fisica, designa la capacità dell’essere umano di reagire in modo costruttivo a circostanze di vita particolarmente difficili.

È una capacità presente in ogni persona, in modi e livelli differenti; a volte si attiva facilmente, altre volte sembra nascosta e bisogna lavorare per favorirla. Ma tutti siamo intrinsecamente predisposti a dare un senso alle nostre esperienze e adattarci ad esse.

Una volta si pensava alla resilienza come un “resistere” alle perturbazioni. Oggi questo modello è stato messo in discussione, sia perché non è possibile rimanere indifferenti a certi eventi (persone che ostentano tale indifferenza molte volte sono persone in forte difficoltà emotiva), sia perché è proprio il modo con cui si cambia attraverso le esperienze, ad essere evolutivo oppure patologico. La resilienza in questo senso è sia un pacchetto di risorse che sostengono gli individui nel gestire i momenti di maggiore criticità, sia un processo di trasformazione dove la “resilienza” si accresce man mano che la si esercita.

Altro aspetto centrale, è che resilienti non sono solo gli individui, ma i loro sistemi familiari. Froma Walsh, una terapeuta familiare, ha dedicato un volume molto interessante (in alcune pagine, toccante) all’approfondimento dei processi familiari che generano resilienza e agli interventi per promuoverli.

resilienza

Siccome il tema è molto controverso e complesso, verrà esposto poco per volta, attraverso una serie di mini-articoli per condividere riflessioni “in pillole”.