Genitori separati o divorziati

Un’estate da separati con figli: con l’imminente fine della scuola, per i genitori separati o divorziati giunge il momento di decidere come dividersi i giorni di vacanza con i figli.

Sulla base degli accordi raggiunti in fase di separazione/divorzio o previsti dal provvedimento del giudice, i genitori, nel periodo loro spettante, sono liberi di organizzare vacanze al mare o in montagna, di portare i bambini dai nonni (che magari trascorrono l’intera stagione estiva in località di villeggiatura), di rimanere in città e programmare gite fuori porta o giornate di svago. In linea di massima, quindi, nei rispettivi tempi di permanenza dei figli, ogni genitore può programmare il tempo come preferisce. L’unica regola irremovibile è quella di comunicare all’altro genitore dove si intende trascorrere la vacanza: in quale località e, precisamente, in quale struttura alberghiera (o abitazione).

Organizzazione delle vacanze per i separati con figli

Fin qui sembra tutto molto semplice. Tuttavia, nei fatti, spesso l’organizzazione delle vacanze si trasforma nell’occasione perfetta per fomentare liti, discussioni e dispetti reciproci da parte dei genitori. Accade, infatti, che mamma e papà coinvolgano i loro avvocati per pretendere il diritto sull’una o sull’altra settimana. Oppure – nelle situazioni più conflittuali – capita, addirittura, che mamma e papà, non riuscendo a raggiungere un accordo, chiedano l’intervento del Giudice Tutelare affinché sia lui a decidere con chi, quando e dove i figli debbano trascorrere questo periodo dell’anno.

Per non parlare delle ipotesi nelle quali i genitori chiedono ai minori che siano loro a decidere con chi stare.

In alcuni casi accade anche che il genitore non collocatario non dia la disponibilità a tenere il figlio per il tempo previsto.

In linea di massima i giudici fanno in modo che in estate i figli trascorrano almeno 15 giorni rispettivamente con entrambi i genitori, non necessariamente continuativi.

Nel caso in cui il genitore non collocatario, comunichi la mancata possibilità di partire per le ferie, alfine di essere esonerato dal tempo fissato, non esistono strade per obbligare il coniuge in difetto ad adempiere agli accordi presi, tantomeno in tempi rapidi come l’organizzazione delle ferie estive imporrebbe.

Cosa dice la legge ai separati con figli

La Legge, ad ogni modo, prevede la possibilità di denunciare l’inadempienza alle Autorità Giudiziarie competenti.

Ricordiamo infatti che il mancato rispetto delle modalità di affidamento è un reato punibile penalmente, come confermato anche in Cassazione. In ogni caso però sporgere denuncia non darebbe risultati immediati e rischia di inasprire ulteriormente i rapporti tra ex coniugi quindi il consiglio è sempre quello di cercare un accordo dei patti stragiudiziale.

Le norme prevedono anche la possibilità di rivolgersi al Giudice stesso della separazione, o del divorzio, se ancora in corso, perché fornisca una “interpretazione autentica”, cioè una più specifica statuizione relativa all’organizzazione delle vacanze: ma anche qui le tempistiche sono cruciali: se il problema si presenta a maggio e si parte con un ricorso è molto difficile che l’udienza sia fissata prima di settembre, vanificando ogni sforzo.

Separati con figli: chi paga?

Quanto al costo della vacanza, salvo diverso accordo, deve essere sostenuto interamente dal genitore con il quale i bambini la trascorrono. Questo, naturalmente, non implica una sospensione o una riduzione dell’onere di mantenimento che grava sul genitore tenuto al versamento di un assegno mensile in favore dei figli.

Inoltre, tenuto conto del fatto che il periodo di vacanza scolastica estiva dura tre mesi, i genitori dovranno anche organizzare eventuali campus estivi (“Grest”, oratorio, baby-sitter o altro). Il costo deve essere diviso tra i genitori al 50% e la decisione su come gestire il tempo dei bambini nei tre mesi estivi deve essere condivisa.

passaporto
Separati con figli

Il buonsenso…

Proprio in questo momento dell’anno tanto atteso dai figli, nel quale finalmente non ci si deve preoccupare delle lezioni scolastiche e dei compiti in classe, ma si può pensare solo al divertimento, rischia di trasformarsi nell’ennesima battaglia tra mamma e papà. Indubbio, quindi, che buon senso e collaborazione non dovrebbero andare in vacanza e, anzi, dovrebbero essere gli ingredienti per non rovinare ai bambini il periodo più atteso dell’anno.

Articolo scritto da Elisa Vergani e Marta Fusetti – Mediatrici Familiari

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